Perché è paradossale inseguire il nucleare

   Ci sono migliaia di buoni motivi per affermare che il nucleare  non è, oggi, una strada da seguire. Ormai abbiamo capito tutti che i personaggi italiani che si stanno sbattendo per portare il nucleare in Italia sono  principalmente di due tipi: ci sono quelli che hanno interessi economici  personali e quelli che sono male informati e quindi li ascoltano e li seguono.  Si dovrebbero aggiungere altre tipologie di cittadino, riassumibili nei termini di “menefreghisti” e “speranzosi” (insomma, se non ci sono errori, terremoti, o bombardamenti, ci va alla grande). Per la maggior parte di queste persone non c’è niente da fare, potete sbattergli sul muso mille buoni motivi per farli andare a votare “Sì” al referendum, loro non ci andranno, probabilmente nemmeno per dire “no”.

Per i male informati, ecco le ragioni per cui volere il nucleare oggi è un paradosso che può avere gravi conseguenze, essendo un assurdo economico, tecnologico e ambientale (rielaboro argomentazioni prelevate da ofiucus, vivere a orecchio, agoravox):

1.  Nel raggio di 5 km dalla centrale il rischio per i bambini di contrarre la leucemia è più elevato: 77 vs 48 casi medi

2.  20 centrali, ossia una per regione, coprirebbero il 30% del nostro fabbisogno

3.  L’estrazione dell’uranio è causa di guerre in Africa;

4.  Una centrale di III generazione ha un costo di 3 miliardi di euro, senza contare: costi uranio in continuo aumento, trasporto, eventuale arricchimento, costi stoccaggio scorie;

5. . Utilizzo di miliardi di mc di H2O per raffreddare le centrali, l’evaporazione di acqua comporta aumento dell’effetto serra. Devastazioni ambientali per estrarre uranio;

6. Le centrali nucleari impiegano fino a 1.000.000 anni per perdere radioattività. Ad oggi non esiste soluzione sicura per il loro mantenimento;

7. L’uranio non è una fonte rinnovabile;

8. Rischio accettabile significa che c’è un rischio. Significa che è ritenuto accettabile un certo numero di morti sul campione totale di persone a causa del nucleare. Non esiste assicurazione al mondo che abbia mai assicurato una centrale. In caso di terremoto o attacchi terroristici i danni sarebbero irreparabili;

9. Con il decreto dell’8 aprile 2008 allegato 17 sono coperti da segreto di Stato “Gli impianti civili per produzione di energia”. Potremo conoscere la progettazione? I sistemi di protezione? I costi? I criteri di scelta?;

10. Nel 2007 l’eolico ha battuto il nucleare. Sono stati installati 20 mila megawatt di eolico contro 1,9 mila megawatt di energia prodotta dall’atomo.

11. L’uranio ha già superato il picco e che si avvia verso una progressiva rarefazione ben prima del petrolio (cosa che sta avvendo in questi anni) rende la scelta nucleare un assurdo economico (fonte IAEA);

12. Non è possibile stimare con certezza i costi derivati dallo smantellamento dei grandi impianti nucleari

13. Non è possibile individuare (se non a costi assurdi, come nel caso dell’unico impianto europeo realizzato in Francia) siti idonei per lo stoccaggio delle scorie;

14. Il combustibile uranio è onerosissimo dal punto di vista ambientale;

15. Oggi sappiamo solo come accendere una centrale nucleare, ma non la sappiamo ancora spegnere, soprattutto in condizioni di emergenza, e questo fatto da solo basterebbe a compromettere l’uso dell’uranio;

16. Il processo nucleare è quello che comporta il peggior rendimento energetico tra tutti i possibili metodi di conversione energetica da combustibile fossile, visto che solo lo 0,25% dell’energia introdotta nel sistema in forma di Uranio viene convertita in energia disponibile, mentre l’altro 99,75% viene dissipato in varie forme;

17. Il mito dell’auto-fertilizzazione dei reattori è assolutamente falso, visto che due soli reattori di questo tipo sono in servizio (Phenix e Super-Phenix in Francia) e che la tecnologia è stata abbandonata in quanto assolutamente diseconomica;

18. L’Uranio non è estraibile dal mare se non a costi pazzeschi (porterebbero ad un prezzo di mercato da 50 a 100 volte quello attuale)  mentre l’uranio minerale è in esaurimento (solo un idiota investirebbe oggi su una fonte energetica che dopodomani sarebbe esaurita, a meno che non vi siano altre ragioni incofessabili di tipo trigonometrico);

19. Il costo ambientale in termini di distruzione di ambientale e del pianeta è superiore a qualsiasi altra estrazione di combustibile dal pianeta, e ripristinare l’ambiente nella zona estrattiva avrebbe un costo energetico pari circa 7,6 volte il valore energetico dell’uranio estratto;

20. Il mercato mondiale dell’uranio è controllato da un solo soggetto che ne gestisce anche il derivato quotato alla borsa di New York (peraltro con un terribile conflitto di interessi), mettendoci in balìa di uno dei peggiori monopolii mondiali

21.Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l’obiettivo di Enel sul nucleare

22.La Francia, leader del nucleare che ci vende la tecnologia per le centrali, ha consumi pro-capite di petrolio superiori a quelli italiani.

L’Europa sta imboccando la strada verso l’energia pulita (la Germania dismetterà le centrali entro il 2023,  pressapoco quando noi dovremmo accendere le nostre). Il nucleare, le sue scorie, le sue spese, la sua pochezza energetica.. insomma, è un assurdo, un paradosso, sotto tutti punti di vista. Svegliamoci.

Pubblicato il giugno 6, 2011 su Uncategorized. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 3 commenti.

  1. Un bellissimo articolo, complimenti! Personalmente credo che il pericolo di questo referendum non riguardi tanto chi andrà a votare No, bensì chi a votare non ci andrà!

  2. Pericle nel 461 a.C. affermava in quella che può essere definita la democrazia per eccellenza, Atene: “Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia”. Andiamo a votare!

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